Tour in mountainbike per gli inesauribili

San Genesio - omini di pietra - San Martino - Rifugio Santa Croce di Latzfons - Monte Villandro - Corno del Renon

 

Partiamo dall’Hotel Sigmundskron alle otto della mattina e andiamo fino alla funivia di San Genesio passando per Gries. In quanto ospiti dell’Hotel Sigmundskron, approfittiamo della tessera vantaggi Wine Pass che ci permette di utilizzare gratuitamente questa funivia. Bisogna  pagare soltanto 7€ per il trasporto delle bici. Il tragitto in funivia è una piccola avventura. Ci dividiamo una cabina insieme ad altri due ciclisti, il conducente e quattro bici. Si dondola!

 

Arrivati a San Genesio (1.089m) andiamo alla scoperta del bellissimo Salto che ci svela i suoi fantastici prati di larici e tramite il sentiero delle saghe raggiungiamo il ristorante “Langfenn” (1.527m). Continuiamo fino alla Malga Moeltener Kaser e saliamo fino a raggiungere gli omini di pietra in Val Sarentino (2.001m). Non arriviamo alla vetta in sella: siamo costretti a scendere dalla bici e spingerla. La fatica non è mai sprecata: in mezzo a migliaia di omini di pietra che inalano a questo posto un’atmosfera particolare, ci lasciamo deliziare dalla vista mozzafiato di cui si gode da lassù. Approfittiamo di questa piccola pausa per addentare il nostro “Vinschgerle” (tipico pane altoatesino) farcito con speck altoatesino e formaggio di montagna. Non c’è niente di meglio!

 

Dopo 20 minuti di pausa continuiamo la nostra avventura su un trail abbastanza tecnico che si inoltra in una strada forestale e passando per la Baita sciistica di Val Sarentino scendiamo al tradizionale paese Sarentino (961m). Tramite la strada principale raggiungiamo San Martino (1.570m) dove ci concediamo qualche minuto di riposo. Con la cabinovia arriviamo alla stazione a monte dell’albergo “Pichlberg” (2.150m). L'addetto alla manutenzione ci aiuta gentilmente ad adagiare le bici nella cabina. Con un “Vergelt’s Gott” (grazie in dialetto altoatesino) lo ringraziamo per il suo aiuto. 

 

Tramite la strada forestale e qualche trail non molto tecnico arriviamo alla Malga “Getrumalm” (2.094m). Ora si comincia a fare sul serio: il nostro obiettivo giornaliero è la Croce di Latzfons (2.311m) passando per il giogo “Lückelescharte” (2.395m). Continuiamo su una strada forestale che ben presto cede il posto a prati ondulati e infine ci aspetta una salita molto ghiaiosa che ci costringe nuovamente a scendere dalla bicicletta. L’ultimo tratto fino alla forcella sembra interminabile ma dopo venti minuti di fatica ce siamo! La fatica viene ripagata ancora una volta: la vista che si ha sulla Croce di Latzfons con il santuario (che oltre a essere la chiesetta più alta dell’Alto Adige è anche il punto per un pellegrinaggio più alto in Europa) e sulle Dolomiti è imparagonabile. 

 

La strada continua in discesa (decidiamo di spingere la bici per un altro po’) e finisce in un trail (a tratti tecnico) che ci porta a un rifugio. Sulla terrazza panoramica ci concediamo un piatto di canederli con “gulasch” (carne di manzo tagliata a cubetti in un sughetto speziato) e maccheroni alla pastora. Dopo si continua su un ulteriore trail che comincia in discesa per poi risalire (a tratti scendiamo dalla bici) fino al Kesselbild (2.242m). Sfrecciamo su larghi prati incorniciati da un panorama mozzafiato verso il rifugio “Stöffl Hütte” (2.057m) e raggiungiamo infine il ristorante “Malga Mair in Plun” (1.860m). 

 

E ora di stringere i denti: una strada forestale in salita ci conduce al Corno del Renon (2.259m). E chi ce lo fa fare!? Anche le pecore “pamper” (in dialetto altoatesino) ci guardano straniti. La stazione meteo del Corno del Renon sembra avvicinarsi. Ci mettiamo poco, un’ultima salita ci separa ormai dalla vetta - ce l’abbiamo fatta! Il panorama a 360 gradi è indescrivibile! La proprietaria del rifugio ci vizia con un eccellente “Kaiserschmarren” (pietanza altoatesina, impasto simile a quello delle frittelle, condita con marmellata di mirtilli rossi e zucchero a velo). Che delizia! Non ci possiamo credere! Ce l’abbiamo fatta! 

 

Scendiamo tramite la strada forestale attraversando pascoli con mucche e pecore. Passiamo per Pemmern, Tann, Riggermoos, il Kaserhof (maso) con i lama e tramite Signato e Soprabolzano ritorniamo a Bolzano dove ci aspettano gli ultimi 6 km di fatica sulla pista ciclabile. Arrivati in albergo ci godiamo la squisita cena. Che gita! La cena stavolta ce la siamo sudata!



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